cartina della lombardiaLa Lombardia con il suo Piano di Azione Regionale, si avvia verso il riconoscimento del principio di uguaglianza

Tratto da: www.ledha.it - Il Piano di Azione Regionale per le politiche in favore della persone con disabilità della Regione Lombardia avvia la stagione del cambiamento verso il riconoscimento del principio di uguaglianza.

Il Piano di Azione Regionale sulla disabilità (PAR) della Regione Lombardia è un documento di grande importanza destinato ad incidere sulle scelte politiche ed amministrative della Regione e dell'insieme di istituzioni che influiscono sulla vita delle persone con disabilità.

Un documento complessivamente molto positivo attraverso il quale la Regione Lombardia fa proprio l'approccio alla disabilità basato sui diritti umani, modificando e innovando radicalmente il proprio punto di vista. Un Piano ambizioso che rischia di incontrare le prime difficoltà nella mancanza di risorse prospettate nel 2011 - 2012 con i tagli ai fondi destinati alla spesa sociale.

Nei suoi contenuti il Piano è sicuramente positivo perché, anche grazie all'apporto delle associazioni, fa esplicito e diretto riferimento alla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità ed ai suoi principi fondamentali. La scelta, già più volte annunciata dalla Giunta Regionale, è quella di voler spostare l'attenzione dall'offerta di servizi alla domanda, cioè alle richieste ed ai bisogni delle persone. Questo approccio nel Piano di Azione diviene lo strumento, la strada per poter affermare e realizzare principi quale l'uguaglianza dei diritti per tutte le persone con disabilità, la vita indipendente, la piena accessibilità e fruibilità di servizi e strutture. Importante anche il riferimento all'ICF come linguaggio e strumento fondamentale per favorire il raggiungimento di questi obiettivi per loro natura trasversali.

Uno dei meriti del Piano di azione è infatti proprio quello di uscire dalla logica dei servizi sociali per porsi l'obiettivo di dare indicazioni politiche e tecniche a tutte le direzioni generali regionali e cercare così di influire sulle scelte nel campo della sanità, dell'istruzione, del lavoro, della casa, del turismo, della cultura, dello sport, della casa e dell'economia.

Presa in carico ed accessibilità possono essere descritti come i pilastri che reggono l'impalcatura del Piano. La presa in carico, per la quale si individuano luoghi (i consultori) e funzioni (case manager) dovrà essere la garanzia per la persona con disabilità che siano veramente i suoi progetti, desideri, ambizioni e diritti a determinare le scelte nei suoi confronti delle istituzioni e dei servizi. L'attenzione alla piena accessibilità e fruibilità dovrà favorire l'attivazione di un percorso che favorisca il riconoscimento ed i progressivo superamento delle diverse forme di barriere che impediscono la partecipazione sociale delle persone con disabilità.

La Regione sta muovendo i primi passi verso l'attuazione attraverso alcuni gruppi di lavoro:
- sull'utilizzo della Carta Regionale dei Servizi come strumento di accesso semplificato alle opportunità ma anche come strumento di conoscenza del fenomeno disabilità, attraverso il caricamento sulla CRS dei dati essenziali relativi alle certificazioni;
- sull'estensione del servizio DAMA per garantire il diritto di accesso ai servizi fondamentali per la salute dalla sola Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano ad altri ospedali;
- su come si possa garantire al meglio la fruibilità sui mezzi di trasporto pubblici.

In questa situazione, nel ribadire con forza la sua soddisfazione per il grande passo in avanti compiuto, LEDHA vuole evidenziare alcune aree di attenzione che sarà necessario presidiare per garantire il successo del Piano.

La prima preoccupazione è data dalla costante contrazione delle risorse economiche, in particolare di quelle, da sempre storicamente scarse, destinate a sostenere le spese sociali degli enti locali.

Proprio in tema di enti locali saranno da approfondire compiti, responsabilità (e conseguenti risorse) dei Comuni, il cui ruolo il PAR sembra dare un po' per scontato, ma che oggi si trovano in una situazione di grande difficoltà.

Il Piano richiede però, prima che nuove risorse, un cambiamento culturale di tutti coloro che a diverso titolo si occupano di disabilità. Un cambiamento che, è facile prevederlo susciterà resistenze e che sarà necessario accompagnare con iniziative di comunicazione, informazione e formazione. Iniziative che dovranno essere capaci di comunicare come il documento sia un testo che apre alla massima partecipazione ed inviti tutti ad essere protagonisti della sua implementazione e del suo sviluppo, portando proposte, presentando esperienze, suggerendo soluzioni anche di carattere sperimentale.

Fra le sperimentazioni previste dal Piano la più importante forse sarà quella dedicata alla definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale necessari per garantire diritti soggettivi esigibili alle persone con disabilità anche di fronte ad un sistema di welfare in continua evoluzione.

4 marzo 2011

Per maggiori informazioni
Scarica il documento ufficiale del Piano di Azione Regionale