Fonte www.superando.it - Aperta alla società civile, nell’operare in collegamento con le organizzazioni che si occupano dei diritti fondamentali della persona, la Commissione Straordinaria per i Diritti Umani del Senato ne trasmette le preoccupazioni al Governo, alle Istituzioni e all’opinione pubblica, facendo uso degli strumenti propri del Parlamento e attuando proprie iniziative.

Il 9 settembre la Commissione ha approvato all’unanimità una propria Risoluzione certamente degna di nota, riguardante il diritto ad una vita libera e dignitosa delle persone con disabilità, «con specifico riferimento agli ausili e ai percorsi di riabilitazione personalizzati, alla luce degli atti internazionali firmati e ratificati dall’Italia a tutela dei diritti umani degli individui con disabilità».

Vale senz’altro la pena riportare integralmente, qui di seguito, i quattordici punti con cui si conclude la Risoluzione stessa, impegnando il Governo:

«I. ad attuare pienamente le Convenzioni internazionali che riguardano i diritti e l’inclusione delle persone con disabilità sottoscritte e ratificate dall’Italia;

II. ad adottare le misure necessarie per dare attuazione completa alle norme di legge sulla integrazione delle persone con disabilità e il miglioramento della loro vita nella società, con un maggior raccordo tra politiche nazionali e politiche regionali e locali in materia, anche attraverso un’azione di verifica e controllo della corretta attuazione delle norme vigenti al fine di pervenire a una omogenea applicazione su tutto il territorio nazionale, prevedendo in tal senso eventuali premialità o penalità per gli enti territoriali; per tali finalità destinare ulteriori risorse nella rimozione di ogni ostacolo alla piena partecipazione di tutti alla vita sociale e politica, a partire dalla implementazione della lingua dei segni e dall’uso degli ausili tecnologicamente più avanzati, nonché dalla accessibilità digitale nell’ambito della partecipazione democratica;

III. ad operare concretamente e celermente, d’intesa con gli enti territoriali, per la rimozione delle barriere architettoniche;

IV. ad adottare iniziative volte a garantire l’inserimento e la piena integrazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, rafforzando gli strumenti e i sistemi attualmente in vigore, anche allo scopo di contrastare le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria da Covid-19, in particolar modo rispetto ai lavoratori più vulnerabili;

V. a sostenere le famiglie e i caregiver, semplificando le procedure tecnico-amministrative per il riconoscimento delle disabilità nel passaggio dalla minore alla maggiore età;

VI. a stanziare le risorse necessarie per accrescere gli importi delle pensioni e degli assegni di invalidità sia rispetto agli invalidi civili totali – anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale del 20 luglio 2020, n. 152, che li concerne – sia rispetto agli altri titolari di pensioni o assegni non interessati da tale sentenza, allo scopo di favorire l’integrazione sociale delle persone che maggiormente si trovano in stato di bisogno;

VII. a dare attuazione in tutte le sue parti alla legge 112/2016, cd. “Dopo di noi” dotandola di adeguate risorse, in modo da assicurare alle persone con disabilità piena dignità di vita;

VIII. a realizzare la Disability Card prevedendo l’accesso gratuito – o a costi ridotti – a trasporti e a beni e servizi culturali, operando nel senso che possano valere anche all’estero;

IX. ad ampliare e completare i servizi che si occupano degli aspetti relativi alla disabilità psicofisica di bambini e adolescenti, alle loro necessità riabilitative specifiche, tenendo conto delle peculiarità dell’età evolutiva, delle diverse eziologie, delle fasi di sviluppo che connotano la disabilità pediatrica e adolescenziale e della interazione tra il minore, la famiglia e la comunità di appartenenza, in relazione alle altre reti esistenti sul territorio;

X. a provvedere a un ulteriore aggiornamento del Nomenclatore tariffario che tenga conto delle esigenze delle persone con disabilità più gravi, anche prendendo in considerazione la possibilità – alla luce del fatto che il rapido progresso tecnologico rende talvolta superati in breve tempo ausili e protesi – di introdurre sistemi di erogazione che lascino maggiori margini di scelta al singolo utente con disabilità;

XI. a rafforzare e consolidare il ruolo dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio e l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, dotandoli di risorse e strutture adeguate, anche al fine di realizzare report puntuali sullo stato di attuazione della normativa vigente nelle singole Regioni ed enti locali, con l’obiettivo di rilevare best practices [buone prassi, N.d.R.] da poter implementare su tutto il territorio nazionale;

XII. a promuovere ogni iniziativa necessaria perché all’inizio non solo del prossimo anno scolastico, ma anche di quelli futuri, il mondo della scuola e della formazione in generale sia attrezzato in termini di strutture e di personale per permettere a tutti gli studenti con disabilità di partecipare agli insegnamenti ed alle attività;

XIII. a dotare di adeguate risorse finanziarie le Regioni e gli altri enti locali, anche allo scopo di assicurare la più ampia omogeneità dei servizi sul territorio, prevedendo al contempo meccanismi di controllo sull’uso di tali risorse;

XIV. ad attivarsi presso le Istituzioni europee, in accordo con gli Stati membri dell’Unione, affinché le risorse stanziate nel Fondo Sociale Europeo Plus tengano conto delle esigenze relative alle disabilità e le spese destinate a politiche di inclusione delle persone con disabilità siano escluse da limitazioni e vincoli nell’ambito di quanto previsto dal Patto di stabilità».

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