Fonte www.superando.it - «Chiediamo di riavviare quanto prima il tavolo tecnico per la definizione delle tariffe riguardanti i vari dispositivi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale agli aventi diritto del nostro territorio regionale, tavolo al quale chiediamo venga inserito almeno un rappresentante delle Associazioni maggiormente rappresentative delle disabilità»: lo hanno scritto in una lettera inviata all’assessore alla Salute della Regione Puglia Pier Luigi Lopalco e ai funzionari Vito Montanaro e Giuseppe Lella, le organizzazioni ENIL Puglia (European Network on Independent Living), ANFFAS Puglia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la Rete A.Ma.Re Puglia (Associazioni Malattie Rare), ritenendo che il confronto di cui si parla, interrotto poco prima delle Elezioni Regionali di settembre, «debba comunque concludersi presto con un accordo che metta saldamente al riparo i cittadini beneficiari da ogni possibile grave disservizio che potrebbe derivare anche dall’eventuale inadeguatezza tecnologica e qualitativa dei dispositivi distribuiti dalle imprese sanitarie, soprattutto in riferimento a quelle tipologie di ausili che, per la loro natura non standardizzabile, sono spesso suscettibili di modifiche anche complesse e quindi più costosi».

«In ogni caso – prosegue il messaggio delle organizzazioni pugliesi – riteniamo indispensabile, per la massima tutela dei cittadini con importanti fragilità di carattere motorio, sensoriale e cognitivo, superare il regime delle gare a ribasso, almeno per i dispositivi complessi che possono necessitare di adattamenti da parte dei tecnici delle imprese sanitarie, le quali, per ovvi motivi, non possono garantire il necessario rapporto di fiducia, magari consolidato da anni, tra i cittadini con gravi difficoltà e le suddette imprese incaricate di soddisfarne le problematiche esigenze».

«In generale – è la conclusione della lettera – rivendichiamo sempre e comunque che nella fornitura dei dispositivi venga garantita, nel rispetto delle norme internazionali, costituzionali e statali, la libera scelta della persona con disabilità».