Fonte www.superabile.it - Milletrecentoquaranta interventi di cui hanno beneficiato 1.283 persone con gravi disabilità (718 uomini e 565 donne, prevalentemente tra 46 e 55 anni di età), per ognuna delle quali le équipe multi-professionali dei servizi sociosanitari del territorio hanno predisposto progetti personalizzati, di autonomia e inclusione sociale. Sono i risultati portati avanti nel 2020 in Emilia-Romagna dal Fondo “Dopo di noi”, sulla base dei quali la Regione ha deciso la programmazione degli interventi 2021, approvando con un provvedimento della Giunta anche la ripartizione di 5,8 milioni di euro tra tutte le Aziende sanitarie del territorio. Le risorse sono quelle destinate all’Emilia-Romagna dal Fondo nazionale per il “Dopo di noi” (istituito nell’ambito del programma di attuazione della Legge 112 del 2016) per la programmazione di interventi finalizzati a garantire assistenza, indipendenza e autonomia alle persone con disabilità grave rimaste prive di sostegno, perché orfani o con genitori ormai anziani quindi anch’essi non più autosufficienti.

A questi fondi (che fanno riferimento all’annualità 2020) già nelle prossime settimane, non appena sarà approvato il decreto di formalizzazione, si aggiungeranno altri 5,8 milioni, cioè la quota riservata all’Emilia-Romagna per il 2021. “Dare alle persone con una disabilità grave il controllo della propria vita, quindi la possibilità di decidere del proprio futuro, scegliere dove e con chi vivere, iniziando un percorso che li porti alla massima autonomia possibile, è una grande conquista sociale – dichiarano la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. Queste risorse, che si aggiungono a quelle recentemente stanziate per la non autosufficienza e per i caregiver famigliari, offrono una prospettiva concreta di sostegno alle persone più fragili e alle loro famiglie, spesso angosciate per il futuro dei propri cari quando non potranno più contare sul supporto della famiglia”.

La cifra stanziata (esattamente 5.826.260 euro) servirà a finanziare: interventi di sostegno alla permanenza nel proprio domicilio (2.621.817); programmi per rafforzare l’autonomia e sviluppare le competenze per la gestione della vita quotidiana, dalla cura della propria persona a quella della casa (1.456.565 euro); interventi di accompagnamento all’uscita dal nucleo famigliare, che prevedono l’alternanza di periodi in famiglia e periodi di permanenza presso alloggi alternativi al domicilio abituale (1.130.727 euro); soluzioni abitative alternative al ricovero nelle strutture, come la propria casa di origine, o l’accoglienza in abitazioni, gruppi-appartamento e co-housing (500.626 euro, per oneri di acquisto di nuovi alloggi, ristrutturazione e messa a norma degli impianti in quelli preesistenti). In base alla legge sul “Dopo di noi” in via residuale possono essere finanziati anche interventi di permanenza temporanea in strutture residenziali, nel caso, per esempio, si verifichi un’emergenza non gestibile dai familiari (116.525 euro). Dell’intero pacchetto di risorse, almeno 1.119.000 euro dovrà essere dedicato all’assistenza delle persone con disabilità di maggiore gravità o perché già privi dei genitori, o i cui genitori non sono più in grado di offrire adeguata assistenza oppure per le persone ricoverate in strutture non appropriate.

Gli interventi realizzati in Emilia-Romagna nel 2020

Gli interventi più diffusi sono le cosiddette ‘Scuole di autonomia’, appartamenti nei quali le persone con disabilità, ancora assistite dai propri familiari anche se ormai anziani, imparano a rendersi il più possibile autonome nella gestione della vita quotidiana (cucinare, fare la spesa, pulire la casa, prendersi cura della propria persona), preparandosi a uscire dalla famiglia di origine. Le persone coinvolte in questi soggiorni a termine sono state 624. Altri interventi hanno riguardato 452 persone, ormai prive di sostegno familiare, ospitate in piccoli appartamenti (da 3 a 5 ospiti), che non prevedono la presenza di personale giorno e notte, oppure in gruppi-appartamento, che garantiscono una presenza maggiore di personale educativo ed assistenziale e dunque una situazione più adeguata a chi ha meno autonomia. Centoottantadue interventi hanno poi riguardato percorsi di accompagnamento per l’uscita programmata dal nucleo familiare di origine o da strutture residenziali ritenute meno adeguate, con la successiva accoglienza in piccoli appartamenti per l’autonomia o gruppi appartamento. Infine, sono stati 82 i ricoveri temporanei in strutture residenziali, per fornire alle famiglie assistenza in particolari casi di emergenza. Per realizzare le soluzioni residenziali del ‘Dopo di noi’ su tutto il territorio regionale sono stati utilizzati 91 appartamenti (molti di questi messi a disposizione delle famiglie, altri dai Comuni), 26 dei quali ristrutturati grazie alle risorse del Fondo nazionale.