«La legge sul Dopo di noi è arrivata dopo molti anni in cui le famiglie coinvolte avevano chiesto di intervenire, per far vivere i figli con disabilità – se lo desideravano – in normali case private, e non più soltanto nelle residenze assistenziali» così interviene il Presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale, sulle pagine di Fanpage in un articolo dedicato allo stato dell'arte della l.n. 112/2016 (c.d. durante e dopo di noi) e alle annesse criticità rispetto alla sua applicazione sull'interno territorio nazionale, anche a seguito della recente relazione della Corte dei Conti.

«La norma è stata "una rivoluzione copernicana" - continua il Presidente Speziale - e, sebbene tredici Regioni su venti non hanno assolutamente dato attenzione a questa legge, soprattutto in queste Regioni, c'è stato un fiorire di iniziative private legate alla legge 112, che hanno aggregato le famiglie».

In tal senso, significativo è l'esempio virtuoso di co-progettazione abitativa portato avanti dalla Coop. Come noi a m. Anffas di Pavia che ha dimostrato come la cooperazione tra associazioni e Regione possa funzionare; il direttore Marco Bollani afferma che: «Prima eravamo in un vuoto normativo, invece dopo abbiamo creato un modello di collaborazione con gli enti pubblici. La Regione ha preso quello che già esisteva e ci ha lavorato per allargarlo».

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