Fonte IDA - Il 3 luglio 2024, la Corte Suprema del Giappone ha dichiarato che la sterilizzazione forzata ai sensi del defunto Eugenics Protection Act era incostituzionale e una violazione dei diritti umani. Questa decisione è stata presa dopo che diverse vittime di sterilizzazione forzata hanno presentato una serie di petizioni. La corte ha inoltre ordinato al governo di risarcire le vittime di sterilizzazione forzata, comprese le persone con disabilità. Circa 160.000, la maggior parte delle quali erano persone con disabilità, sono state sottoposte a sterilizzazione forzata tra il 1948 e il 1996.

Ma cosa significa questa sentenza per le persone con disabilità e per porre fine alla sterilizzazione forzata? Innanzitutto, ricorda che la sterilizzazione forzata è una violazione dei diritti umani, come riconosciuto in diversi strumenti sui diritti umani, tra cui gli articoli 16 e 17 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD). Ricorda che le leggi che favoriscono questa pratica dannosa devono essere abrogate.

In secondo luogo, è un promemoria del fatto che, nonostante le garanzie legali, le persone con disabilità continuano a essere sottoposte a sterilizzazione forzata in tutto il mondo, con donne e ragazze con disabilità, in particolare quelle con disabilità psicosociali e intellettive, che ne subiscono il peso maggiore. Ad esempio, un recente rapporto del Forum Europeo sulla Disabilità mostra che almeno 13 Stati membri dell'Unione Europea consentono ancora una qualche forma di sterilizzazione forzata nella loro legislazione.

In terzo luogo, è un promemoria che la giustizia deve essere garantita e che le vittime di sterilizzazione forzata devono essere protette di conseguenza e in modo appropriato. A tal fine, i meccanismi per i diritti umani, tra cui il Comitato CRPD, hanno costantemente ricordato agli Stati che le vittime di sterilizzazione forzata devono essere risarcite. Ad esempio, nel 2022, il Comitato CRPD ha espresso preoccupazioni circa "il basso tasso di risarcimento per le persone con disabilità sottoposte a interventi chirurgici eugenetici senza il loro consenso ai sensi della Legge sulla protezione eugenetica (del 1948 al 1996) e ha raccomandato al Giappone di rivedere il sistema di risarcimento per le vittime di interventi chirurgici eugenetici".

Infine, la decisione della Corte Suprema è un campanello d'allarme per riflettere ampiamente sul diritto ai diritti sessuali e riproduttivi delle persone con disabilità, in particolare delle donne con disabilità. A meno che le persone con disabilità non siano riconosciute e trattate come pari, le loro scelte non siano rispettate, la privacy, la riservatezza e il consenso informato non siano garantiti: prevarranno pratiche dannose, tra cui la sterilizzazione forzata, la contraccezione forzata e l'aborto forzato. Gli Stati devono abrogare le leggi discriminatorie che privano le persone con disabilità della loro capacità giuridica, affrontare le cause profonde della discriminazione, includere e coinvolgere attivamente le persone con disabilità e fornire informazioni accurate e complete sulla salute sessuale e riproduttiva.

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