percorsoIl commento del sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali dopo l'incontro con i sindacati

Fonte www.superabile.it - Sulla realizzazione di un piano per la non autosufficienza "meglio lavorare un mese un più e mettere le basi per un progetto che possa durare nel tempo, piuttosto che stringere intese e accordi senza concretezza". È quanto ha affermato il sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, al termine dell'incontro con i sindacati avvenuto il 7 maggio presso il ministero del Welfare. Un incontro "interlocutorio", ha specificato il sottosegretario, sollecitato dagli stessi sindacati. "Per ora abbiamo fatto una valutazione di carattere generale su quali potrebbero essere gli orientamenti da prendere in vista di una definizione di un piano per la non autosufficienza - ha spiegato Guerra -, nella consapevolezza che, date le condizioni attuali della finanza pubblica, definire un piano non vuol dire avere subito la possibilità di realizzarlo. La sua realizzazione non può che avvenire per piccole tappe" .

Un incontro positivo, ha aggiunto il sottosegretario, caratterizzato dalla comune visione della problematica. "Abbiamo condiviso l'importanza di riaprire una riflessione su questo tema che un po' tutti consideriamo di grande rilevanza - ha aggiunto il sottosegretario -. La preoccupazione di definire livelli essenziali in questo campo, di avere una forte attenzione all'integrazione sociosanitaria, sono altri elementi condivisi".

Alla riunione era presente anche un rappresentante del ministero della Salute, una presenza importante, per il sottosegretario. "Per andare avanti - ha aggiunto Guerra - bisognerà che l'interlocuzione fra i ministeri raggiunga una definizione maggiore".

Una collaborazione già avviata con due percorsi condivisi sia col ministero della Salute, che con quello della Coesione territoriale. "Si sta valutando come utilizzare i fondi europei che siamo riusciti a liberare - ha aggiunto Guerra - e che in parte verranno destinati alla non autosufficienza con una finalizzazione che sia nello spirito di quello che potrebbe essere un piano futuro. L'idea non è dare solo trasferimenti, ma che questi costruiscano qualcosa che resta sul territorio e contribuisca a mettere i primi semi dello sviluppo di un piano".

Sui tempi per la definizione del piano nazionale, il sottosegretario non si sbilancia. "Non possono essere tanto brevi - ha affermato -. Abbiamo tutti le idee molto chiare sul problema, ma gli ostacoli non sono piccoli: sono di tipo finanziario prima di tutto, ma anche di governance territoriale".

9 maggio 2012