Fonte www.affaritaliani.libero.it - Mario Monti ha dimenticato il sociale, la società civile, un settore fondamentale. E a questo ha preferito lo Stato e il Mercato. Il j'accuse al presidente del Consiglio arriva da Stefano Zamagni, economista e presidente dell'Agenzia del Terzo settore. Il docente dell'Università di Bologna, già collega di Monti alla Bocconi (erano vicini di corridoio nell'ateneo milanese) intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino al ritrovo settimanale di Filosofia sui Navigli fa il punto sulla situazione sociale in Italia "rimproverando" al Professore di dimenticare l'importanza del civile tra pubblico e privato.

Da sempre attento all'economia della felicità Zamagni spiega come "negli ultimi 20-25 anni sono ripresi gli studi su questo tipo di economia, come tentativo di recuperare quelle dimensioni dello sviluppo umano integrale che negli ultimi due secoli sono state abbandonate. Ossia la dimensione socio relazionale e quella spirituale".

"Lo sviluppo - racconta Zamagni - ha certamente bisogno di una componente materiale e quindi la produzione di beni e servizi, ma se lo riduciamo solo a questo arriviamo a forme di riduzione dell'umano. In questi ultimi 25 anni la maggior parte degli economisti sta cercando proprio di capire come rimediare a questa grave lacuna".

Una novità assoluta, in tal senso, è l'introduzione in Italia dell'indice Bes: "L'Istat ha deciso di iniziare la contabilità nazionale sul Bes (Benessere equo e sostenibile). Accanto al Pil, dunque, ci saranno degli indicatori per capire come il sistema Italia procede verso un modello di sviluppo che guarda anche all'equità e alla sostenibilità ambientale e sociale".

Poi il j'accuse: "Da parte del governo non c'è un'attenzione adeguata al Terzo Settore perché si ritiene che la sua funzione sia importante, ma venga dopo l'equilibrio dei conti e l'impulso dato al settore economico in senso stretto. Bisogna decidere se un ordine sociale può reggere solo sulla gamba del pubblico e su quella del privato o non occorra la gamba del civile. Mi piacerebbe che ci fossero provvedimenti in questa direzione".

Dunque un messaggio a Mario Monti: "Dedicare attenzione anche a questi temi. Alla legge sul volontariato, che è la stessa da 21 anni e va riformata. Ma soprattutto adeguare le strutture finanziarie per garantire anche a questi soggetti di avere accesso alle risorse finanziarie senza le quali non possono operare nella giusta direzione. D'altra parte sono temi in cui non c'è distinzione tra centrodestra e centrosinistra".

Infine Zamagni dà una serie di suggerimenti perché le cose possano andare meglio: "Il non rinnovo delle leggi è un problema che va risolto, così come la questione della deducibilità fiscale di piccolo taglio, sapendo che in Italia la maggior parte dei donatori sono di piccolo taglio. Per cui una franchigia di 250 euro è troppo elevata. E poi istituzionalizzare la legge sul 5 per mille. Come fa altrimenti il volontariato a sopravvivere?".

16 ottobre 2012