lavagnaa cura di Salvatore Nocera*

Fonte www.superando.it - È certamente un documento di notevole importanza la Direttiva del 27 dicembre 2012, intitolata Strumenti d'intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica, pubblicata dal Ministero dell'Istruzione in questo mese di gennaio.

È importante perché accoglie una serie di orientamenti da tempo presenti nei Paesi dell'Unione Europea, completando, in sostanza, il quadro italiano dell'inclusione scolastica. Com'è noto, infatti, il nostro sistema è stato il primo in Europa a introdurre l'inclusione scolastica generalizzata degli alunni con disabilità e ha di recente riordinato i princìpi della stessa, con le Linee Guida del 4 agosto 2009. A seguito poi della Legge 170/10, ha emanato le Linee Guida del 12 luglio 2011, relative all'inclusione scolastica degli alunni con DSA (disturbi specifici d'apprendimento, ovvero dislessia, disgrafia, dicalculia e disortografia).

Ora, con questa nuova Direttiva, il Ministero fornisce indicazioni organizzative anche sull'inclusione di quegli alunni che non siano certificabili né con disabilità, né con DSA, ma che abbiano difficoltà di apprendimento dovute a svantaggio personale, familiare e socio-ambientale.

Con i termini Bisogni Educativi Speciali (d'ora in poi BES), si intendono esattamente:

- alunni con disabilità;

- alunni con DSA;

- alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

A tutte queste tipologie, la Direttiva del 27 dicembre scorso estende i benefìci della citata Legge 170/10, vale a dire le misure compensative e dispensative.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap cui Anffas Onlus aderisce). Responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD (Associazione Italiana Persone Down).

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1 febbraio 2013