Fonte www.superando.it - Anita, Demetra, due brutte storie di diritti negati, e non certo le sole, in un Paese nel quale, in questo momento, le priorità sembrano essere proprio altre.

La prima è una delle tante vicende legate al sostegno scolastico, rispetto al quale non possiamo non condividere le parole pronunciate anche su queste pagine, ormai da anni, da Salvatore Nocera, quando dichiara ad esempio che «l'obiettivo non dovrebbe essere quello di aumentare gli insegnanti di sostegno, ma di formare quelli curricolari, oggi assolutamente impreparati a lavorare con la disabilità».

Giustissimo. Questo era infatti lo spirito con cui venne avviato in Italia un percorso di integrazione e inclusione, additato ad esempio in molti altri Paesi del mondo. E tuttavia… Tuttavia ci sono casi, come quello della piccola Anita di Roma, che lasciano letteralmente senza fiato e che pur con la consapevolezza che le Leggi e le Sentenze daranno quasi certamente ragione a eventuali ricorsi da parte della sua famiglia, nel frattempo fanno registrare la situazione di una bimba con disabilità letteralmente abbandonata a se stessa.

A segnalarci la vicenda è stata Sonia Di Lenarda, l'attivissima presidente del Comitato Genitori Ambulatori CEM (Centro Educazione Motoria) di Roma, che tante vicissitudini ha dovuto a propria volta affrontare nei mesi scorsi.

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01 ottobre 2013