Alla luce degli ultimi disastrosi eventi in Abruzzo, nell'esprimere il nostro dolore, cordoglio e solidarietà alle persone colpite, riteniamo importante aderire e diffondere l'appello lanciato dalla Fish affinché le strutture delle Associazioni federate, qualora non danneggiate, si rendano disponibili ad accogliere in particolare persone con disabilità colpite dal terremoto e sfollate.

Carissime e carissimi,
data l'urgenza dovuta dal terremoto di questa notte in Abruzzo, chiediamo a tutte le associazioni aderenti di indicarci l'eventuale disponibilità di strutture in grado di ospitare persone con disabilità al momento sfollate dalle proprie abitazioni o dai centri di ricovero colpiti dal clisma.
Sarà nostra cura segnalare tale disponibilità alla Protezione Civile per provare a sostenere la popolazione dell'Abruzzo in questo difficile momento.
Vi preghiamo inoltre di estendere il presente invito a tutti coloro che potessero essere in grado di fornire un sostegno in merito.
Contattare
presidenza@fishonlus.it
Tel 06 78851262

Cogliamo inoltre questa triste occasione per riproporre, aggiornandolo, un articolo pubblicato qualche tempo fa sul tema della disabilità in situazioni di rischio. Nell'articolo viene citata la "Carta di Verona" , che richiama, tra l'altro, la necessità di adottare delle norme e degli standard qualitativi per affrontare tutti gli aspetti del salvataggio delle persone con disabilità che comprendano dei provvedimenti adeguati per garantire un accesso paritario alla gestione della prevenzione, dell'assistenza e della ricostruzione in caso di disastri.
Lanciamo, quindi, con forza un appello alla Protezione Civile ed a tutti gli operatori coinvolti, ad operare guidati dai principi elencati dalla Carta di Verona.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità , all'articolo 11 "situazioni di rischio ed emergenze umanitarie", ci offre uno strumento normativo per il riconoscimento alla protezione secondo la legislazione in materia di sicurezza: "Gli Stati Parti adottano, in conformità agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le norme internazionali sui diritti umani, tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali ".

In materia di protezione civile, ci viene in soccorso l' art. 19 della Risoluzione del Parlamento Europeo del 4 settembre 2007 sulle catastrofi naturali dove si "sottolinea la necessità di attribuire un'attenzione particolare, in casi di catastrofi naturali, ai bisogni specifici dei disabili in tutte le azioni intraprese utilizzando i meccanismi della protezione civile ". Questo significa che nel quadro di un conflitto armato, gli aiuti umanitari devono, oltre che ad essere garantiti, rivolgersi anche alle persone con disabilità a seconda delle loro esigenze e capacità e che l'esercito occupante dovrebbe essere ritenuto responsabile della cura delle persone con disabilità. Significa che in situazioni di catastrofi naturali, le operazioni di salvataggio e strumenti di prevenzione (ad esempio allarmi e vie di fuga) devono essere progettate per tutti, anche per le persone con disabilità, basandosi sui principi di "Universal Design" (secondo cui prodotti, ambienti e programmi devono poter essere utilizzati da tutti senza apportare alcuna modifica, adattamento o esecuzione di un disegno ad hoc). Significa che in situazioni di emergenza umanitaria (epidemie, scarsità di cibo e acqua, costruzione di ospedali da campo ecc), gli aiuti devono essere accessibili proprio a tutti, indipendentemente dalla condizione di salute o dalla lontananza dai centri abitati. Significa, inoltre, che in situazioni di povertà estrema (condizione di emergenza umanitaria prorogata nel tempo), gli aiuti strutturali, anche economici, devono includere i bisogni di tutti perché la disabilità causa povertà e certamente la povertà causa disabilità.

Si tratta, in buona sostanza, di pari opportunità. Opportunità di sopravvivenza.

Dell'argomento si parla progressivamente sempre di più, tanto che nel 2007 un gruppo costituito da rappresentanti della Protezione Civile, delle istituzioni italiane ed estere, di organizzazioni di persone con disabilità e non governative, ha licenziato quella che è stata chiamata la "Carta di Verona", un importante documento che sposta l'attenzione sul rispetto dei diritti umani e sui principi di non discriminazione e pari opportunità. Il documento tiene conto di tutte le operazioni, dalla progettazione all'implementazione passando per il pieno ed attivo coinvolgimento delle persone con disabilità nelle attività di pianificazione e ricerca di soluzione per la riduzione del rischio e l'intervento in caso di emergenza e include, cosa molto importante, la formazione degli operatori coinvolti in situazione di gestione del rischio e salvataggio.


Per approfondire

leggi l'articolo "Disabilità in situazioni di rischio"

scarica la Carta di Verona in formato PDF