Inclusion Europe - Associazione europea di persone con disabilità intellettiva di cui Anffas è parte - ha presentato alcune osservazioni al Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità relativamente al diritto all'istruzione degli stidenti con disabilità intellettiva, troppo spesso isolati nell'ambiente scolastico con un collegato mancato rispetto della CRPD. Nel suo documento Inclusion ha evidenziato la necessità di risolvere tale problema perchè la scuola rappresenta un punto importante per arrivare ad essere autonomi. Riportiamo di seguito una traduzione non ufficiale del comunicato stampa

Quando si tratta di educazione, politiche e pratiche, la maggior parte dei paesi europei sta diventando sempre più divergente. Infatti mentre molti Stati stanno sviluppando politiche formalmente orientate verso l'inclusione scolastica, la segregazione degli studenti con disabilità è stata in costante crescita sin dal 2008.

Secondo una ricerca condotta dai membri di Inclusion Europe questo trend negativo è il risultato di strategie non globali - che mancano sia di un'attenta pianificazione e sia di una adeguata ricollocazione delle risorse necessarie all'inclusione scolastica - che non sempre sono rivolte a cambiamenti sistemici e che non prevedono specifici meccanismi di controllo.

Questo fa sì che gli studenti con gravi o complesse disabilità intellettive siano considerati come "troppo costosi" per essere educati in ambienti tradizionali.

Tuttavia, la mancanza di accomodamenti ragionevoli e l'esclusione de facto dei bambini con disabilità intellettive e bisogni complessi è in contrasto con le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), di cui l'Unione Europea è uno dei firmatari.

Pertanto, Inclusion Europe ha esposto al Comitato delle Nazioni Unite delle osservazioni sui diritti delle persone con disabilità e ha evidenziato in dettaglio alcune questioni chiave che dovrebbero essere inserite in un commento generale sull'articolo 24 della Convenzione.

Inclusion Europe ha sottolineato, tra l'altro, che il concetto di "accomodamenti ragionevoli" è effettivamente utilizzato come strumento di rifiuto da molte scuole.

Per riuscire a garantire un posto in un ambiente inclusivo, spesso le famiglie sono costrette ad una lunga ed estenuante lotta e frequentemente sono quasi costretta ad accettare di mandare i propri figli con disabilità intellettiva in scuole "speciali" poichè convinti del fatto che solo lì potranno trovare un sostegno adatto.

Inoltre, in molti paesi i bambini con gravi disabilità intellettive o bisogni complessi non hanno accesso ad alcuna istruzione in quanto vengono inseriti in centri diurni o istituti residenziali che non forniscono istruzione. Questo accade in paesi come Francia, dove da 6000 a 20.000 bambini sono esclusi dalla scuola, Paesi Bassi, dove circa 4000 bambini si vedono negare l'istruzione, e Bulgaria, dove la cifra raggiunge quota 3000.

I bambini e i giovani con disabilità intellettiva hanno bisogno di essere sostenuti per andare a scuola insieme ai loro fratelli e coetanei senza disabilità, per essere in grado di diventare membri attivi delle loro comunità, trovare un lavoro e ottenere l'indipendenza.

Le famiglie i cui figli con disabilità non sono supportati nel ricevere una formazione soffrono perché sono di fronte a costi più elevati e hanno una sensazione di isolamento e deprivazione. Sono inoltre a rischio di povertà, poichè i genitori sono spesso costretti a lasciare il loro lavoro per prendersi cura dei figli con disabilità.

Quando ai membri di una comunità viene impedito di imparare e di contribuire, la società stessa perde.

L'esclusione dalla scolarizzazione non  è un pericolo solo le persone con disabilità intellettiva e le loro famiglie, ma per tutti dato che alimenta un circolo vizioso di dipendenza e di isolamento, con un impatto incalcolabile sulle comunità intere.

Per maggiori informazioni

www.inclusion-europe.org

24 marzo 2015