Tratto dal sito www. superabile.it

La Conferenza nazionale si restringe e i ministri ne restano alla larga. La terza edizione dell'appuntamento nazionale sulle politiche della disabilità, in programma inizialmente a Torino dall'1 al 3 ottobre prossimi, si svolgerà invece nel breve volgere di una trentina di ore, dalla mattina di venerdì 2 ottobre fino a quella di sabato 3 ottobre, con il "rompete le righe" fissato per il pranzo. Dunque appena un giorno e mezzo di confronto e di dibattito, inevitabilmente serrato, con l'Assemblea plenaria spostata dal pomeriggio del 1 ottobre alla mattina del 2, a precedere l'inizio dei gruppi di lavoro ai quali sarà dedicato tutto il resto della prima giornata. Invariato il programma del sabato, con una nuova assemblea plenaria nella quale saranno illustrati i risultati dei singoli gruppi di lavoro, prima di dar spazio nella tarda mattinata alle conclusioni collettive. Le variazioni di programma, decise dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, che cura l'organizzazione dell'evento insieme al Comune di Torino, non figurano ancora sul sito internet ufficiale dell'iniziativa, ma saranno rese ufficiali al più presto: del resto, dal punto di vista organizzativo (alberghi, trasporti accessibili, ecc.), non è una modifica di poco conto, considerato che almeno per una parte dei partecipanti la variazione potrebbe far venir meno la necessità del pernottamento nel capoluogo piemontese nella notte fra l'1 e il 2 ottobre. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 settembre, mille i posti a disposizione.
Ma non è tanto il calendario a suscitare interrogativi, anche se l'accorciamento dei tempi a disposizione influirà inevitabilmente sul dibattito: da sottolineare è invece il fatto che le bozze fin qui presentate non prevedono l'intervento di alcun ministro del governo, neppure del titolare del Welfare, che organizza l'incontro. Sacconi non ci sarà, e a rappresentare l'esecutivo dovrebbe esserci unicamente il sottosegretario al Welfare con delega alla disabilità Eugenia Roccella. Il ruolo di quest'ultima non può esser messo in discussione, ma i temi sul piatto abbracciano evidentemente dicasteri e responsabilità differenti, che rischiano di essere completamente assenti a Torino. Dall'economia alle politiche comunitarie, passando per la sanità e senza tralasciare settori come la scuola, i trasporti o il turismo, la vita delle persone con disabilità incrocia materie e competenze diverse, e appare quanto meno riduttivo prevedere una Conferenza nazionale senza il supporto e la presenza di tali realtà e dei relativi punti di riferimento istituzionali. Anche perché la conclusione dell'appuntamento torinese segnerà la partenza dell'Osservatorio sulla disabilità previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: un organismo che, avendo il compito di curare l'applicazione del documento delle Nazioni Unite nel nostro paese, potrà prendere le conclusioni della Conferenza nazionale come proprio Piano di lavoro immediato. Ecco perché, al di là del taglio dei tempi della discussione, la partita sulla riuscita o meno della Conferenza si gioca già ora, in queste settimane, nella definizione del programma e nella partecipazione il più ampia possibile. Anche nella formazione governativa.

7 settembre 2009

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