disegno di bambini che battono il cinque

Come avrete certamente appreso negli ultimi giorni, la Corte Costituzionale ha emanato una sentenza ( la numero 80 depositata il 26 febbraio u.s. ) che possiamo definire certamente storica perchè, in parole povere, dichiara incostituzionale la riduzione del numero degli insegnanti di sostegno (anche se in realtà parliamo della riduzione sostanziale delle ore di sostegno accordate ad ogni singolo alunno) prevista dalla Legge Finanziaria 2008.
Nonostante l'entrata in vigore delle disposizioni della sentenza sia legata alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (cosa che non è tempisticamente possibile prevedere), la stessa promette già di essere estremamente incisiva sulla qualità della vita scolastica ed educativa degli alunni con disabilità.
Infatti, la dichiarazione di incostituzionalità, fa si che venga automaticamente ripristinata la legge antecedente a quella "incriminata": nel nostro caso, vale a dire che gli Uffici Scolastici Regionali potranno ricorrere ai posti in deroga per tutelare diritti costituzionalmente garantiti e prevedere la compresenza degli insegnanti di sostegno per tutte le ore necessarie "secondo le effettive esigenze" del singolo alunno. Ci preme sottolineare questo aspetto perchè è il perno su cui ruota tutta la sentenza ed è proprio il principio a cui ci siamo appellati, noi famiglie ed associazioni, in tutte le sedi e luoghi istituzionali, a partire dalla Consulta delle Associazioni di persone con disabilità istituita proprio presso il MIUR; il fatto che sia entrato a pieno titolo in una sentenza, della Corte Costituzionale per di più, crea un precedente importantissimo. Un'altra possibilità è che il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca metta mano ai Regolamenti e preveda una modifica (auspichiamo, magari concordando la strategia con le associazioni).
È utile inoltre sottolineare che la sentenza mette da parte l'erronea convinzione che tutte le persone con disabilità abbiano le stesse necessità e, soprattutto con la stessa intensità. I Giudici, infatti, hanno fatto riferimento a coloro che hanno, nella certificazione, la connotazione di gravità, insistendo sulla maggiore necessità di questi ultimi hanno di vedere rimossi gli ostacoli alla partecipazione alla vita scolastica ed educativa. Proprio per questo motivo, possiamo anticipare già da ora, prendendo spunto dall'analisi dell'avvocato Francesco Marcellino (componente del Centro Studi e Formazione Anffas Onlus Nazionale) che segnaliamo di seguito, con l'inizio del prossimo anno scolastico, l'importanza del ruolo della famiglia nel partecipare e monitorare alla stesura di un PEI (Piano educativo individuale) che definisca chiaramente le "effettive esigenze rilevate".
Come potrete immaginare, questa notizia ha sollevato un gran vespaio all'interno delle associazioni che, ad un primo momento di esultanza, stanno dando seguito ad un dettagliato approfondimento volto ad identificare le ricadute sia dal punto di vista normativo che di prassi, di questa sentenza e soprattutto a stilare una sorta di vademecum per le famiglie, tenendo sempre a mente il nostro motto di "non farci trovare impreparati". Che fossimo noi famiglie a dover essere più che preparate su tutti i fronti per difendere e promuovere i diritti dei nostri figli ormai ci era chiaro; la confusione normativa (nonché politica) ha generato un caos senza precedenti, tra le cui pieghe si sono purtroppo sviluppate situazioni molto spiacevoli che hanno visto i nostri figli sempre più marginalizzati nel mondo della scuola. Continuiamo la battaglia per la tutela dei diritti umani di tutti: informiamoci!

5 marzo 2010

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