uomo che scriveAnffas Bologna scrive alla Regione e annuncia battaglia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Anffas Onlus Bologna del 6 luglio 2010

Al Presidente Regione Emilia Romagna
Vasco Errani
All'Assessore Promozione delle politiche socialie di integrazione per l'immigrazione,
politiche educative per l'infanzia e l'adolescenza, volontariato, associazionismo e terzo settore
Teresa Marzocchi

Bologna 6 luglio 2010
L'ennesima vergogna di questo governo sta per attuarsi:la disabilità non sarà più un problema sociale, come dovrebbe avvenire in una società veramente civile, bensì privato che ricade unicamente sulle famiglie. Gli emendamenti proposti dall'Onorevole Azzolini e concordati con il Ministro dell'Economia, anziché essere stati ritirati sono diventati peggiorativi e colpiscono la dignità di vita delle persone con disabilità. Non possiamo tutti essere presenti alla manifestazione indetta dalla Fish e dalla Fand che si svolgerà il 7 luglio a Roma, poiché la presenza di un figlio disabile limita la nostra libertà di movimento, ma sia chiaro a coloro che hanno deciso impunemente sulle nostre teste che daremo battaglia, che ci avvarremo di tutte le vie legali per farci riconoscere i diritti negati dalle istituzioni. La scelta del Governo non è altro che la difesa dei diritti dei forti, delle cricche, dei ricchi evasori, degli impuniti che ricoprono cariche pubbliche, mentre i deboli vengono abbandonati a se stessi, alla casualità dell'esistenza, alla negazione della stessa: ancora una volta la Costituzione viene calpestata da chi falsamente si pone come suo difensore.
Ci rivolgiamo anche alla nostra regione Emilia Romagna, affinché con tutti i suoi componenti ci sostengano nella rivendicazione del diritto ad un'esistenza dignitosa delle persone con disabilità che la cultura xenofoba dell'attuale governo vuole ricacciare in situazioni di emarginazione ed esclusione.
Anffas Bologna Onlus
La Presidente
Gabriella D'Abbiero

Per approfondire
leggi le notizie sulla manifestazione nazionale FISH FAND e sull'articolo 10