Fonte www.corriere.it - Se si parla di turismo accessibile vengono subito in mente le barriere architettoniche e la mancanza di una serie di servizi (o la presenza di molti disservizi) che penalizzano le persone con disabilità. Ma già in questo quadro si capisce che non si tratta solo di un un problema infrastrutturale, ma di una sfida culturale.

Ora la disabilità finisce sui banchi di scuola e diventa materia di apprendimento. Accade all’Istituto Professionale Statale “Giulio Verne” di Roma, primo complesso scolastico del Lazio a sperimentare la nuova riforma dell’istruzione professionale approvata dal Miur. La riforma prevede un biennio unitario nel quale saranno inserite 264 ore di apprendimento personalizzato, che dal secondo anno in poi consisteranno, per lo più, in percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage, tirocini e apprendistato; nel triennio successivo verrà maggiormente delineata la figura professionale legata ai bisogni del territorio.

L’obiettivo è formare degli operatori socio sanitari con specializzazione turistica. L’Istituto Giulio Verne è affiancato dall’Anffas (associazione nazionale famigliari di persone con disabilità relazionale e/o intellettiva) di Ostia. L’associazione si è basata sulle difficoltà dei familiari nel portare in vacanza i figli con disabilità in Italia e all’estero.

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