Tratto da: www.affariitaliani.it - A cosa pensa la stampa italiana quando parla di volontari? A parole come Israele, Afghanistan, Kabul, guerra, militari, soldati. È quanto emerge da un'indagine condotta dall'Istat su un corpus di 99 quotidiani nazionali e locali, settimanali, mensili e quotidiani finanziari tra giugno e novembre 2010. L'indagine, che è stata effettuata attraverso la rassegna stampa del Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csvnet), è stata presentata a Roma, nel corso della decima Conferenza nazionale di statistica in programma oggi e domani a Palazzo dei congressi. Alla presentazione c'era anche il presidente di Csvnet, Marco Granelli.

Nei 1.489 articoli presi in considerazione dallo studio emergono ben 60 mila vocaboli significativi, che ricorrono per un totale di oltre 700 mila volte. "Abbiamo capito che il mondo del volontariato e del terzo settore trova uno spazio consistente all'interno della stampa locale e nazionale", ha detto Nereo Zamaro, che ha presentato i risultati dell'indagine in rappresentanza dell'Istat. Per Zamaro "si tratta di una cosa non scontata" e di "una sorpresa interessante", anche se il quadro che emerge dalla stampa è "tutt'altro che rassicurante" perché accanto a una visione basata sulla partecipazione e l'attivismo di base, emerge anche un'immagine spesso "triste" e in un certo senso sorpassata del mondo del volontariato e dei volontari, che vengono associati a concetti quali "crisi, problemi, questioni irrisolte".

"C'è un problema di evidente di distorsione della comunicazione pubblica", ha detto Zamaro con riferimento all'associazione ricorrente tra volontari e zone di guerra. "Nell'immaginario della stampa italiana i volontari sono combattenti – ha precisato –, perché presenti sugli scenari più complicati degli ultimi anni". Tra le parole maggiormente presenti negli articoli pubblicati emergono, inoltre, quelle che fanno riferimento al mondo delle fondazioni bancarie: i termini "presidente", "milioni" e "titolo" accompagnano la parola "volontariato" nella classifica dei primi quattro vocaboli registrati. "Quando la stampa parla di terzo settore si riferisce spesso al mondo delle fondazioni e delle fondazioni bancarie in particolare – ha precisato il ricercatore dell'Istat, ricordando però che i giornali "si concentrano soprattutto sulle beghe di palazzo piuttosto che sulle attività delle fondazioni".

Fra i riferimenti più strettamente legati al mondo del volontariato e del terzo settore emerge, invece, il ruolo della Caritas e la rilevanza data dalla stampa a Telethon e alla Croce rossa italiana. Trovano inoltre buona visibilità, oltre alle notizie provenienti dai territori teatro di sconti, i temi della disabilità, i progetti attivati sul territorio e i migranti. Presente anche il riferimento alla città e agli abitanti dell'Aquila, a seguito del terremoto. Quanto ai destinatari delle varie attività la stampa privilegia l'impegno dei volontari nei confronti dell'infanzia e dei giovani, "mentre – ha aggiunto Zamaro – trascura completamente l'impegno legato agli adulti e agli anziani. E noi – ha chiarito – sappiamo che questa parte dell'impegno è assolutamente rilevante". Completamente assente, infine, il mondo della cooperazione sociale: "La stampa non ne parla in modo significativo – ha commentato il ricercatore –. È una cosa paradossale: gli italiani non sanno alcunché di quello che fanno le cooperative sociali".

20 dicembre 2010